Gli artisti attualmente in residenza
Rita Pelusio è un’attrice teatrale e cabarettista italiana, attiva in teatro e televisione.
Attrice dal repertorio comico, ha partecipato agli spettacoli Markette e Colorado Cafè mentre in teatro ha portato un proprio spettacolo intitolato Suonata, in cui è stata diretta da Luca Domenicali.
Nel 1998 dà vita alla Compagnia degli Gnorri, insieme a Natalino Balasso, Corrado Nuzzo, Bruno Nataloni e Domenico Lannutti, con cui realizzerà anche diverse commedie per la regia dello stesso Balasso.[
Antonello Cassinotti è attore e performer e membro fondatore de IL GRUPPO TEALTRO e delleAli, realizza installazioni o contesti visivi in cui agisce in prima persona, letture di poesia sonora, sia come interprete sia come autore e partecipa a numerosi eventi legati all’improvvisazione in iterazione con danza, pittura, musica e video. Ha al suo attivo collaborazioni con numerosi gruppi teatrali sia come attore che come performer e la partecipazione a numerosi festival e rassegne.
Alberto Patrucco è un comico, cabarettista, umorista e cantante italiano. E’ noto soprattutto per aver partecipato a Zelig e Colorado Cafè.Maurizio Costanzo Show e Facciamo cabaret.
Partecipa poi a Stasera c’è Funari ed entra nel cast fisso in Colorado e Zelig. È stato ospite anche in vari programmi come Ballarò, Funari News. Ha scritto per la Mondadori i libri “Tempi Bastardi” e “Vedo Buio!”
Nel 2007 vince il Delfino d’oro alla carriera (Festival nazionale adriatica cabaret).
IL CENSIMENTO DEI RADICAL CHIC
di PEM Habitat Teatrali/ delleAli Teatro/ tratto dall’omonimo libro di Giacomo Papi.
Viene narrata un’Italia dove vengono abolite tutte le parole che per la massa suonano difficili, tutti gli intellettuali e gli artisti vengono costretti a vivere come clandestini. L’omologazione del linguaggio e l’appiattimento culturale sembrano essere le nuove direttive del governo.
Gli eventi che ci anno toccato in questi ultimi anni, il populismo urlato, la cultura dell’odio sui social, l’intolleranza verso il diverso, le piazze che si riempiono di persone ma non di contenuti richiamano le pagine scritte da Giacomo Papi, interessante e quasi necessario portarle in teatro.
Un progetto di Smart con Fondazione Cariplo – Life is Live
Lo spettacolo racconta di un piano b: un piano alternativo al tradimento.
Le Terre Incontaminate sono le uniche terre che non hanno ancora subìto sfruttamento da parte dell’Uomo Bianco ma il re di queste terre sta per tradire il suo popolo. Ursa, la serva del re, è innamorata di un soldato che preferisce la sua carriera all’amore.
Come salvare l’insalvabile? Cosa salvare? L’amore?
Gli esseri strani delle Terre Incontaminate si raggruppano dietro lo stendardo della Grande Draga perché non trovano il loro posto in questo modo di vivere così arido. Desiderano inventarsi un nuovo spazio di tenerezza.
“Io, profuga porto in scena l’orrore di ogni guerra”
L’artista e performer ucraina Taisiya Melnik, trentasette anni compiuti da esule, ospite a Cassano di Rami –Residenza Artistica Multidisciplinare Ilinxarium- impegnato in una rete a supporto di artisti ucraini in fuga dal conflitto, porta la morte e la guerra sul palco nelle sue performance teatrali.
In Ucraina Taisiya affiancava a performance e attivismo il lavoro come arteterapeuta per bambini.
“Il 24 febbraio , come molti, sono stata svegliata dalle bombe. Sembrava tutto assurdo, finto. Non ci credevamo. Nessuno poteva credere alla violenza di ciò che avveniva. Tutti pensavamo che sarebbe stata una cosa veloce. Che sarebbe passata in pochi giorni. Poi ci siamo accorti che non era così. E la domanda è: cosa ci aspetta? Fino a quando si permetterà tutto questo? Il mio lavoro mi è apparso quando ho visto il primo ucraino ucciso dai russi. Ho capito dove la mia ricerca si dirigeva.” -cit. Monica Autunno IL GIORNO-
Nei suoi spettacoli l’orrore corre su fondo nero, per immagini e suoni: un uomo in fuga crivellato di colpi, un accetta che si abbatte su un pesce, la corsa senza fiato di una donna.
Silvia Torri è un’attrice e marionettista diplomata alla Scuola Internazionale di Teatro Arsenale (Mi). Ha lavorato per il Teatro Laboratorio Mangiafuoco e il registra Paolo Trotti. Nel 2018 vince il primo premio del Progetto Cantiere Incanti e il premio Minimo Teatro Festival. Dal 2020 vive a Tolosa (FR) dove inizia a collaborare con la regista Nathalie Nauzes per Antigones per il Theatre Garonne Scène Europenne.
“BOZZOLI”
Due donne in scena, un tavolo, due racconti della stessa storia.
Rita, trentenne italiana, ha perso il lavoro durante la pandemia di Covid_19 e non sa più come pagare le bollette. Decide, così, d’iscriversi a una piattaforma di vendita di contenuti erotici e inizia la sua avventura tra pregiudizi e piacevoli scoperte, tra minacce di outing e autonomia economica.
Una produzione Creature Ingrate in collaborazione con Qui e Ora Residenza Teatrale.
Di e con Silvia Torri e Rita Giacobazzi .
Dramaturg Valentina Sanseverino.
Scenografia Federica Buffoli.
Sostenuto da Risonanze Network, premio Risonanze Network.
Pouria Jashn Tirgan diplomato alla Civica Accademia D’arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, si classifica, al Premio internazionale di letteratura della città di Como, tra i primi dieci finalisti (su oltre cinquecento partecipanti) con il testo Always Smiling scritto con Pietro Cerchiello. Dopo aver fondato nel 2020 la compagnia Cartocci Sonori con Diana Dardi, si forma studiando anche con varie compagnie tra cui Eco di Fondo.
Emanuele Fantini si inizia al teatro durante gli anni di liceo, frequentando un laboratorio teatrale al Liceo Scientifico Luigi Cremona e da lì accresce la sua formazione attraverso varie scuole di teatro nel milanese tra cui Grock Scuola di Teatro. Partecipa a diverse esperienze seminariali in residenza tra cui Workcenter of Jerzy Grotowsky. È al momento impegnato come attore, autore e regista nella produzione di uno spettacolo su commissione dell’ANPI del quartiere Niguarda di Milano, e di uno spettacolo con la compagnia Astarmot.
“REQUIEM AL POETA”
Drammaturghi, interpreti, regia Pouria Jashn Tirgan & Emanuele Fantini
Un launchpad, un computer, un MPK mini e un microfono, chi è morto in tutto questo? È morta l’arte, la democrazia, la pace, la classe operaia, il posto fisso, la rivoluzione, Dante… A condurre questa “messa” irriverente sono due figure che riportano alla mente i becchini dell’Amleto. La performance è costruita come un album, all’interno del quale ogni pezzo apre ad un tema differente: la natura e lo sfruttamento delle risorse, i confini, la guerra, la precarietà dei giovani, l’eredità della famiglia contemporanea; inizia con un intro e termina con un outro. Non c’è una storia da seguire, ma un’esperienza da vivere.
I Les Moustaches , fondati da Alberto Fumagalli, nascono a Bergamo nel 2012, come compagnia teatrale under 30. La compagnia ottiene presto il plauso della critica e degli addetti ai lavori. Partecipa e vince ai festival, italiani e internazionali. Nel 2019 si dedicano anche alla realizzazione di soggetti e sceneggiature per film e serie tv e alla creazione di format televisivi. Nel 2020, con lo spettacolo “La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza”, vincono al Roma Fringe Festival come Miglior spettacolo, Premio della Stampa e Premio Fersen per l’innovazione e la ricerca.
“L’OMBRA LUNGA DEL NANO” è ispirato alla fiaba di Biancaneve, in una chiave macabra attraverso un linguaggio crudo e sordo i personaggi disegnano il profilo di due sposi stanchi, assuefatti e intorpiditi. Neve (Ileana D’Ambra) e Olo (Massimo Viafora) sposati, ormai delusi dal loro rapporto di coppia, lui affetto da nanismo e da un ingovernabile gelosia, operaio di fatica e marito di pretesa. Lei ingenua e dilaniata dal passare del tempo è una moglie depressa e insoddisfatta. Lontani da qualsiasi sporadica eruzione intellettiva, i nostri personaggi si accontentano di trovare nell’altro il colpevole del loro fallimento. Nonostante un odio bollente, nella coppia rimane intatto il preistorico concetto di appartenenza. Un fiabesco risvolto riporterà tra i due un inatteso riavvicinamento di passioni; lo scontro con la realtà, sarà per Olo e Neve l’inevitabile epilogo.
PROFILI COMPAGNIA
Alberto Fumagalli – Regista, drammaturgo e attore
Ludovica D’Auria – Regista e attrice
Giulio Morini – Costumista e direttore di scena
Tommaso Ferrero – Assistente alla regia, responsabile audiovisivo e tecnico
Massimo Viafora – Attore
Ileana D’Ambra – Attrice
Eleonora Rodigari – Light Designer
Pietro Morbelli – Responsabile Organizzativo
La compagnia è formata da Virginia Landi, regista, e Tatjana Motta, drammaturga. Laureate entrambe in Arti Visive e Teatro all’Università IUAV di Venezia. Il loro primo progetto, lo spettacolo Tutto a Fuoco, debutta nel 2017 al Teatro Franco Parenti di Milano, all’interno della rassegna Teste Inedite. Nel 2019 presentano uno studio del testo di Tatjana Nessuno ti darà del ladro (finalista al premio Riccione Tondelli 2017) con gli attori Alfonso De Vreese, Marta Malvestiti, Valentina Picello e Massimiliano Speziani presso Proxima Res a Milano. Nel 2021 arrivano finaliste al bando Registi Under 35 della Biennale Teatro di Venezia con il progetto “Conchita/Conchita”. In questo ultimo lavoro spaziano tra linguaggi differenti tra cui il video e la danza. Per “Conchita/Conchita” si avvalgono della collaborazione con i/le performer Gabriele Anzaldi, Diana Bettoja e Cristiana Tramparulo, con Matteo Paba, videomaker e con la danzatrice e coreografa Francesca Siracusa. Conchita è una giovane donna che sfrutta il proprio capitale sessuale perché il sistema economico in cui vive le concede questo campo di azione. Conchita mette in discussione gli stereotipi legati ad un’organizzazione della realtà binaria ed etero-normata e ci permette di ragionare sul conflitto di genere all’interno della dinamica del desiderio. Ispirata al film “Quell’oscuro oggetto del desiderio” di Luis Buñuel, “Conchita / Conchita” è una drammaturgia originale, frutto del lavoro collettivo di regista, performers e drammaturga. Quando desideriamo, immaginiamo ciò che non c’è, ciò che potrebbe essere, e più il desiderio è forte, più ci mettiamo in gioco. Il nostro desiderio è di tornare a desiderare per ricominciare a immaginare, in un periodo storico carico di una sensazione di precarietà e di impotenza. Vogliamo spingere il nostro sguardo al di là degli schemi tradizionali di genere. Vogliamo essere come Conchita: sfuggire a ciò che ci limita, per immaginare un mondo libero.
PELUSIO, CASSINOTTI, PATRUCCO
Rita Pelusio è un’attrice teatrale e cabarettista italiana, attiva in teatro e televisione.
Attrice dal repertorio comico, ha partecipato agli spettacoli Markette e Colorado Cafè mentre in teatro ha portato un proprio spettacolo intitolato Suonata, in cui è stata diretta da Luca Domenicali.
Nel 1998 dà vita alla Compagnia degli Gnorri, insieme a Natalino Balasso, Corrado Nuzzo, Bruno Nataloni e Domenico Lannutti, con cui realizzerà anche diverse commedie per la regia dello stesso Balasso.[
Antonello Cassinotti è attore e performer e membro fondatore de IL GRUPPO TEALTRO e delleAli, realizza installazioni o contesti visivi in cui agisce in prima persona, letture di poesia sonora, sia come interprete sia come autore e partecipa a numerosi eventi legati all’improvvisazione in iterazione con danza, pittura, musica e video. Ha al suo attivo collaborazioni con numerosi gruppi teatrali sia come attore che come performer e la partecipazione a numerosi festival e rassegne.
Alberto Patrucco è un comico, cabarettista, umorista e cantante italiano. E’ noto soprattutto per aver partecipato a Zelig e Colorado Cafè.Maurizio Costanzo Show e Facciamo cabaret.
Partecipa poi a Stasera c’è Funari ed entra nel cast fisso in Colorado e Zelig. È stato ospite anche in vari programmi come Ballarò, Funari News. Ha scritto per la Mondadori i libri “Tempi Bastardi” e “Vedo Buio!”
Nel 2007 vince il Delfino d’oro alla carriera (Festival nazionale adriatica cabaret).
IL CENSIMENTO DEI RADICAL CHIC
di PEM Habitat Teatrali/ delleAli Teatro/ tratto dall’omonimo libro di Giacomo Papi.
Viene narrata un’Italia dove vengono abolite tutte le parole che per la massa suonano difficili, tutti gli intellettuali e gli artisti vengono costretti a vivere come clandestini. L’omologazione del linguaggio e l’appiattimento culturale sembrano essere le nuove direttive del governo.
Gli eventi che ci anno toccato in questi ultimi anni, il populismo urlato, la cultura dell’odio sui social, l’intolleranza verso il diverso, le piazze che si riempiono di persone ma non di contenuti richiamano le pagine scritte da Giacomo Papi, interessante e quasi necessario portarle in teatro.
PIANO B – LA RIVOLUZIONE DELLA GRANDE DRAGA
Un progetto di Smart con Fondazione Cariplo – Life is Live
Lo spettacolo racconta di un piano b: un piano alternativo al tradimento.
Le Terre Incontaminate sono le uniche terre che non hanno ancora subìto sfruttamento da parte dell’Uomo Bianco ma il re di queste terre sta per tradire il suo popolo. Ursa, la serva del re, è innamorata di un soldato che preferisce la sua carriera all’amore.
Come salvare l’insalvabile? Cosa salvare? L’amore?
Gli esseri strani delle Terre Incontaminate si raggruppano dietro lo stendardo della Grande Draga perché non trovano il loro posto in questo modo di vivere così arido. Desiderano inventarsi un nuovo spazio di tenerezza.
TAISIYA MELNIK
“Io, profuga porto in scena l’orrore di ogni guerra”
L’artista e performer ucraina Taisiya Melnik, trentasette anni compiuti da esule, ospite a Cassano di Rami –Residenza Artistica Multidisciplinare Ilinxarium- impegnato in una rete a supporto di artisti ucraini in fuga dal conflitto, porta la morte e la guerra sul palco nelle sue performance teatrali.
In Ucraina Taisiya affiancava a performance e attivismo il lavoro come arteterapeuta per bambini.
“Il 24 febbraio , come molti, sono stata svegliata dalle bombe. Sembrava tutto assurdo, finto. Non ci credevamo. Nessuno poteva credere alla violenza di ciò che avveniva. Tutti pensavamo che sarebbe stata una cosa veloce. Che sarebbe passata in pochi giorni. Poi ci siamo accorti che non era così. E la domanda è: cosa ci aspetta? Fino a quando si permetterà tutto questo? Il mio lavoro mi è apparso quando ho visto il primo ucraino ucciso dai russi. Ho capito dove la mia ricerca si dirigeva.” -cit. Monica Autunno IL GIORNO-
Nei suoi spettacoli l’orrore corre su fondo nero, per immagini e suoni: un uomo in fuga crivellato di colpi, un accetta che si abbatte su un pesce, la corsa senza fiato di una donna.
SILVIA TORRI
Silvia Torri è un’attrice e marionettista diplomata alla Scuola Internazionale di Teatro Arsenale (Mi). Ha lavorato per il Teatro Laboratorio Mangiafuoco e il registra Paolo Trotti. Nel 2018 vince il primo premio del Progetto Cantiere Incanti e il premio Minimo Teatro Festival. Dal 2020 vive a Tolosa (FR) dove inizia a collaborare con la regista Nathalie Nauzes per Antigones per il Theatre Garonne Scène Europenne.
“BOZZOLI”
Due donne in scena, un tavolo, due racconti della stessa storia.
Rita, trentenne italiana, ha perso il lavoro durante la pandemia di Covid_19 e non sa più come pagare le bollette. Decide, così, d’iscriversi a una piattaforma di vendita di contenuti erotici e inizia la sua avventura tra pregiudizi e piacevoli scoperte, tra minacce di outing e autonomia economica.
Una produzione Creature Ingrate in collaborazione con Qui e Ora Residenza Teatrale.
Di e con Silvia Torri e Rita Giacobazzi .
Dramaturg Valentina Sanseverino.
Scenografia Federica Buffoli.
Sostenuto da Risonanze Network, premio Risonanze Network.
PROGETTO CURA
Pouria Jashn Tirgan diplomato alla Civica Accademia D’arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, si classifica, al Premio internazionale di letteratura della città di Como, tra i primi dieci finalisti (su oltre cinquecento partecipanti) con il testo Always Smiling scritto con Pietro Cerchiello. Dopo aver fondato nel 2020 la compagnia Cartocci Sonori con Diana Dardi, si forma studiando anche con varie compagnie tra cui Eco di Fondo.
Emanuele Fantini si inizia al teatro durante gli anni di liceo, frequentando un laboratorio teatrale al Liceo Scientifico Luigi Cremona e da lì accresce la sua formazione attraverso varie scuole di teatro nel milanese tra cui Grock Scuola di Teatro. Partecipa a diverse esperienze seminariali in residenza tra cui Workcenter of Jerzy Grotowsky. È al momento impegnato come attore, autore e regista nella produzione di uno spettacolo su commissione dell’ANPI del quartiere Niguarda di Milano, e di uno spettacolo con la compagnia Astarmot.
“REQUIEM AL POETA”
Drammaturghi, interpreti, regia Pouria Jashn Tirgan & Emanuele Fantini
Un launchpad, un computer, un MPK mini e un microfono, chi è morto in tutto questo? È morta l’arte, la democrazia, la pace, la classe operaia, il posto fisso, la rivoluzione, Dante… A condurre questa “messa” irriverente sono due figure che riportano alla mente i becchini dell’Amleto. La performance è costruita come un album, all’interno del quale ogni pezzo apre ad un tema differente: la natura e lo sfruttamento delle risorse, i confini, la guerra, la precarietà dei giovani, l’eredità della famiglia contemporanea; inizia con un intro e termina con un outro. Non c’è una storia da seguire, ma un’esperienza da vivere.
LES MOUSTACHES
I Les Moustaches , fondati da Alberto Fumagalli, nascono a Bergamo nel 2012, come compagnia teatrale under 30. La compagnia ottiene presto il plauso della critica e degli addetti ai lavori. Partecipa e vince ai festival, italiani e internazionali. Nel 2019 si dedicano anche alla realizzazione di soggetti e sceneggiature per film e serie tv e alla creazione di format televisivi. Nel 2020, con lo spettacolo “La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza”, vincono al Roma Fringe Festival come Miglior spettacolo, Premio della Stampa e Premio Fersen per l’innovazione e la ricerca.
“L’OMBRA LUNGA DEL NANO” è ispirato alla fiaba di Biancaneve, in una chiave macabra attraverso un linguaggio crudo e sordo i personaggi disegnano il profilo di due sposi stanchi, assuefatti e intorpiditi. Neve (Ileana D’Ambra) e Olo (Massimo Viafora) sposati, ormai delusi dal loro rapporto di coppia, lui affetto da nanismo e da un ingovernabile gelosia, operaio di fatica e marito di pretesa. Lei ingenua e dilaniata dal passare del tempo è una moglie depressa e insoddisfatta. Lontani da qualsiasi sporadica eruzione intellettiva, i nostri personaggi si accontentano di trovare nell’altro il colpevole del loro fallimento. Nonostante un odio bollente, nella coppia rimane intatto il preistorico concetto di appartenenza. Un fiabesco risvolto riporterà tra i due un inatteso riavvicinamento di passioni; lo scontro con la realtà, sarà per Olo e Neve l’inevitabile epilogo.
PROFILI COMPAGNIA
Alberto Fumagalli – Regista, drammaturgo e attore
Ludovica D’Auria – Regista e attrice
Giulio Morini – Costumista e direttore di scena
Tommaso Ferrero – Assistente alla regia, responsabile audiovisivo e tecnico
Massimo Viafora – Attore
Ileana D’Ambra – Attrice
Eleonora Rodigari – Light Designer
Pietro Morbelli – Responsabile Organizzativo
CONCHITA CONCHITA
La compagnia è formata da Virginia Landi, regista, e Tatjana Motta, drammaturga. Laureate entrambe in Arti Visive e Teatro all’Università IUAV di Venezia. Il loro primo progetto, lo spettacolo Tutto a Fuoco, debutta nel 2017 al Teatro Franco Parenti di Milano, all’interno della rassegna Teste Inedite. Nel 2019 presentano uno studio del testo di Tatjana Nessuno ti darà del ladro (finalista al premio Riccione Tondelli 2017) con gli attori Alfonso De Vreese, Marta Malvestiti, Valentina Picello e Massimiliano Speziani presso Proxima Res a Milano. Nel 2021 arrivano finaliste al bando Registi Under 35 della Biennale Teatro di Venezia con il progetto “Conchita/Conchita”. In questo ultimo lavoro spaziano tra linguaggi differenti tra cui il video e la danza. Per “Conchita/Conchita” si avvalgono della collaborazione con i/le performer Gabriele Anzaldi, Diana Bettoja e Cristiana Tramparulo, con Matteo Paba, videomaker e con la danzatrice e coreografa Francesca Siracusa. Conchita è una giovane donna che sfrutta il proprio capitale sessuale perché il sistema economico in cui vive le concede questo campo di azione. Conchita mette in discussione gli stereotipi legati ad un’organizzazione della realtà binaria ed etero-normata e ci permette di ragionare sul conflitto di genere all’interno della dinamica del desiderio. Ispirata al film “Quell’oscuro oggetto del desiderio” di Luis Buñuel, “Conchita / Conchita” è una drammaturgia originale, frutto del lavoro collettivo di regista, performers e drammaturga. Quando desideriamo, immaginiamo ciò che non c’è, ciò che potrebbe essere, e più il desiderio è forte, più ci mettiamo in gioco. Il nostro desiderio è di tornare a desiderare per ricominciare a immaginare, in un periodo storico carico di una sensazione di precarietà e di impotenza. Vogliamo spingere il nostro sguardo al di là degli schemi tradizionali di genere. Vogliamo essere come Conchita: sfuggire a ciò che ci limita, per immaginare un mondo libero.